Il Palio
è nato all’inizio degli anni ’50 quando Castiglione della Pescaia usciva dal periodo della guerra, e ancora non esistevano problemi di traffico e di parcheggi e le persone si conoscevano tutte molto bene. Il padule era ancora una fonte primaria di sostentamento per tante famiglie, e il tempo passava a raccontarsi storie davanti al focolare. La televisione stava nascendo, entrando ufficialmente in funzione solo nel 1954 con le prime trasmissioni della Rai, e l’informazione arrivava dalla radio e soprattutto dal passaparola. Sulla scia del Palio nato qualche anno prima a Porto Santo Stefano, si decise così di provare a farlo anche a Castiglione.
Il nostro
racconto inizia con chi dette vita alla nostra tradizione in quel periodo, e rimane tutt’ora una personalità riconosciuta e la memoria storica della manifestazione, “simbolo” di tutto il Palio castiglionese: Mario Barabesi. Da sempre una colonna del rione Castello, i ricordi di Mario sono determinanti nel ricostruire le varie fasi della nascita della corsa remiera. «Nei primi anni 50 - ricorda Mario – si iniziò a parlare di come fare un Palio marinaro anche a Castiglione. Il gruppo di lavoro che si mise all’opera, all’epoca io ero giovanissimo appena ventitreenne, vide come centro di ritrovo l’edicola nel corso di Alpideo Pocci. Fu nominato presidente del comitato organizzatore il cavalier Francesco Nardi, che era stato anche il Podestà, e poi i consiglieri, Gualtiero Galardini detto “paperino”, Alfio Andrei, i fratelli Sabatini, e Carlo Carducci, Dore.
Qualche anno
dopo si aggregò il generale Raugei che ne diventò in brevissimo tempo un punto di riferimento». La prima sede vera e propria era all’interno della Pro Loco che aveva un locale nel palazzo comunale in via Vittorio Veneto. Le riunioni si susseguirono, l'dea era quella di “costruire” un evento che arricchisse la stagione estiva e che rappresentasse anche tutti i castiglionesi. «I primi discorsi – rammenta Mario – riguardavano anche il nome da dare alla manifestazione: se chiamarla corsa o palio. E poi di come dividere il paese, sugli equipaggi da allestire e le barche sulle quali disputare la regata.
I rioni
erano nati appunto dividendo Castiglione in quattro settori. La parte alta, il borgo medioevale, fu naturale e abbastanza semplice, delimitate dalle mura con il nome di Castello. La Piazza, all’epoca come adesso la parte centrale del paese, con il corso cittadino; la Portaccia, iniziando da uno degli ingressi storici del paese (lato sud) e fino al nascente quartiere delle Paduline; e poi verso nord dal palazzo del Comune, la Marina, altro quartiere in espansione..
A metà
degli anni Sessanta nasce il quinto rione, il Ponte Giorgini, che completa la divisione dei quartieri del paese. Dal 2009 la gara si sposta in mare, con il campo di regata di fronte al porto e l’arrivo sempre all’interno del canale. Nel 1978 viene istituita la corsa riservata ai ragazzi under18, e nel 1997 quella per gli equipaggi femminili. Ogni imbarcazione rappresenta uno dei cinque rioni con cui è stato suddiviso il paese: Castello (colori giallo e verde), Marina (bianco e rosso), Piazza (bianco e verde), Ponte Giorgini (bianco e celeste), Portaccia (giallo e rosso).